Leggere per il Giorno della Memoria

memoriaTra pochi giorni, il 27 gennaio, si celebra il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale per ricordare le vittime dell'Olocausto, nell'anniversario della liberazione dei prigionieri dal campo di Auschwitz.

Abbiamo allestito in libreria una vetrina interna con una selezione di albi illustrati e romanzi dedicati all’argomento.

Tra questi ne presentiamo due che ci stanno particolarmente a cuore, e che possono essere associati tra loro per la particolarità del punto di vista da cui viene narrata la vicenda: Il volo di Sara e L'albero di Anne.

 

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Il volo di Sara è un libro che con delicatezza e sensibilità entra nelle pieghe più dolorose della Shoah. Racconta il passaggio di una bambina in un campo di concentramento, fino all’inevitabile fine della sua vita.
A narrare la vicenda è un pettirosso. L'uccellino vede Sara arrivare spaurita, la vede costretta a separarsi dalla madre, patire gli stenti e infine essere messa in fila per l’ultimo cammino (quest'ultimo evento viene più evocato che descritto direttamente).
Il pettirosso commosso e pietoso si lega alla bambina, cerca di alleviarne il destino portandole briciole, avanzi di cibo e soprattutto conforto e speranza. Diventa poi, insieme agli altri uccelli che compaiono alla fine del libro, il simbolo delle tante piccole vite spezzate, che lasciano la terra con la levità di un volo.
Grande importanza hanno le illustrazioni di Sonia Possentini, struggenti, partecipi, che permettono ai giovani lettori di farsi un'idea realistica e nello stesso tempo di sentirsi emotivamente coinvolti.

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Il volo di Sara, Lorenza Farina, illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, Fatatrac, 2013
età di lettura indicativa: dagli 8 anni

 

 

 

 

 

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Anche ne L'albero di Anne c'è un testimone narrante esterno, questa volta appartenente al mondo vegetale: l'ippocastano che Anna Frank vedeva dalla finestra del suo rifugio, e che Anne ha descritto nel suo diario, conferma silenziosa della vita che si perpetuava libera, fuori dalla costrizione del rifugio.
«Io, l'ippocastano del giardino al numero 263 di Prinsengracht, ho regalato a una ragazza di tredici anni, prigioniera come un uccello in gabbia, un po' di speranza e di bellezza.
A lei, che nel suo nascondiglio sognava di sentire sul viso l'aria gelata, il calore del sole e il morso del vento, con le mie metamorfosi ho regalato lo spettacolo delle stagioni».

Al racconto degli eventi così come li vede l'albero (la città che si trasforma per le leggi razziali, la famiglia Frank che arriva fuggendo nella pioggia, l'arresto) si alternano alcuni brani del Diario, in cui Anna osserva l'albero, sogna libertà e natura, spera nella pace.

Oggi l’ippocastano non c'è più, morto per malattia: l’albero stesso descrive la sua fine e spera che un nuovo albero, nato dall'innesto di un suo ramo, lo possa degnamente sostituire, tenendo vivo il ricordo di Anne.
Maurizio Quarello conosce bene la pittura naturalistica, e restituisce l'albero nel suo mutare e nei suoi dettagli con una matita precisa e commossa, e pochi tocchi di colore. Con lo stesso realismo, e al contempo con l'uso di simboli e immagini che evocano oltre a raccontare, ci mostra scorci di una città dilaniata dalla violenza, brani di architettura di rara bellezza, visi che la storia ha voluto cancellare e che la letteratura continua ostinatamente a far rivivere per noi.

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L'albero di Anne, Irène Cohen-Janca, illustrazioni di Maurizio Quarello, traduzione di Paolo Cesari, Orecchio Acerbo, 2010
età di lettura indicativa: da 10 anni